l corpo ricorda ciò che la mente ha dimenticato o non vuole ricordare e lo rivela attraverso informazioni sensomotorie. Corpo e Mente non sono due entità separate, ma due parti di noi, che si influenzano reciprocamente.
Gli eventi traumatici sono codificati a livello subcorticale, in cui passato, presente e futuro sono indifferenziati. Alcuni aspetti dell’esperienza traumatica del passato vengono confusi con la realtà attuale. Il richiamo di questi eventi traumatici potrebbe far emergere il ricordo sotto forma di sensazioni fisiche o movimenti involontari.
I ricordi traumatici si manifestano spontaneamente e non possono essere controllati, si basano su una distorsione soggettiva del tempo che li fa percepire come attuali, sotto forma di frammenti di componenti sensoriali dell’evento traumatico. Inoltre sono molto più intensi rispetto ai ricordi rievocati intenzionalmente. Diversamente dalla rievocazione dei normali ricordi autobiografici, che sono alterati dal ripetuto richiamo, i ricordi traumatici restano immutati nel tempo.
Secondo Siegel parlare della propria esperienza traumatica è fondamentale, perché consente di creare una narrazione autobiografica che crea significato. A seguito di ciò la persona smette di rivivere l’esperienza con la forza traumatica. Tuttavia l’intensità del richiamo del ricordo deve essere valutata rispetto ai limiti e ai punti di forza della persona nell’istante della rievocazione ed è importante che mantenga costantemente la connessione con il Sé, con l’Arousal all’interno della finestra di tolleranza e l’attenzione Mindful contemporaneamente sia sul presente, che sul passato.
L’attenzione Mindful (consapevolezza Orientata) consente di incrementare l’attività nelle aree della Neocorteccia che rende possibile il pensare in modo efficiente e quindi di contribuire a ridurre l’attività nelle aree del cervello che memorizzano gli stati d’inquietudine e angoscia, che rispondono in modo reattivo agli stimoli, contribuendo così allo stabilizzarsi delle emozioni. L’osservazione consapevole non-giudicante consente di coinvolgere la Corteccia Prefrontale e di supportare l’osservazione delle esperienze sensomotorie, invece di consentire a questi processi (sensomotori) connessi con il trauma, di intensificarsi e di alterare l’elaborazione delle informazioni a livello cognitivo.