Terapie Centrate Sui Traumi
di Antonio Sammartino
16/03/2021
Il nucleo centrale dei disturbi dissociativi è costituito dalla “non realizzazione”, degli eventi traumatici vissuti, perché anche se offre una difesa al dolore, alimenta la frammentazione interna, che pregiudica il funzionamento della persona nella vita quotidiana, sia personale, che relazionale.
Il trattamento suddiviso in fasi, secondo Janet consente gradualmente di costruire la capacità integrativa della persona traumatizzata. Attualmente le terapie più efficaci per gli adulti che hanno subito traumi nell’infanzia sono: la Terapia Cognitiva Comportamentale, l’EMDR, la Terapia Sensomotoria, le Tecniche mentalizzazione (Mentalizing-Based-Treatment, MBT) e il Neurofeedback.
Nella cura dei bambini traumatizzati sono particolarmente utili le Psicoterapie centrate sul Trauma che includono anche i genitori, al fine di promuovere la resilienza e il miglioramento dei sintomi.
Le linee guida per il trattamento degli adulti in terapia individuale suggeriscono la suddivisione del processo di cura in tre principali fasi:
Stabilizzazione e rinforzamento delle competenze. Il fine è di mettere il paziente in sicurezza.
Rivisitazione dei ricordi traumatici
Consolidamento delle competenze emotive, sociali e relazionali
Durante l’elaborazione del trauma è fondamentale fare in modo che la persona mantenga costante l’attenzione tra presente e passato e che l’Arousal sia sempre all’interno della finestra di tolleranza emotiva, con l’attenzione focalizzata sui segnali emotivi e somatici di attivazione delle difese. Inoltre è importante che mantenga la consapevolezza tra le PARTI, in modo da essere in grado di promuovere il dialogo tra le parti dissociate e di acquisire competenza e capacità di coping, per poter gestire il dolore all’interno del suo sistema emotivo.
Con l’attenzione focalizzata, si creano pattern di attivazione che consentono alle aree neuronali (gruppo di neuroni collegati tra loro, i cui impulsi sono coordinati) che prima erano separate per effetto della dissociazione, di collegarsi e integrarsi. Le connessioni sinaptiche si rinforzano, il cervello risulta essere maggiormente interconnesso e la mente più adattiva. Questo processo di cambiamento neuronale consente lo sviluppo di nuove capacità mentali che possono interrompere i vecchi schemi di reazione automatica.
Diversamente dalle Libere Associazioni, la Consapevolezza Orientata o attenzione Mindful, richiede alle persone di dirigere deliberatamente la loro attenzione verso Elementi Fondanti specifici e selezionati (pensieri, emozioni, percezioni, movimenti e sensazioni). Ciò consente di creare una nuova esperienza.
In altri termini, l’acquisizione di questa capacità consente alle persone, la cui attenzione è rapita dalle sensazioni disregolanti e dalle emozioni opprimenti, di dirigere l’attenzione verso nuovi elementi dell’esperienza interna e quindi di poter modificare le reazioni automatiche che acutizzano il loro dolore. Infatti secondo Ogden-Fisher è l’attenzione abituale focalizzata sugli effetti dell’esperienza dolorosa che valida l’angoscia e non è in grado di creare nuove esperienze, impedendo così al cervello di potersi modificare. È quindi importante comprendere la differenza che esiste, per esempio, tra evitamento dell’angoscia e sua padronanza, tra attenzione intenzionale e attenzione abituale. Infatti è quest’ultima che contribuisce a determinare gli atteggiamenti automatici che impediscono l’attivarsi della neuroplasticità, l’unica in grado di far crescere nuove reti neuronali e rendere obsolete le vecchie, consentendo così di cambiare il cervello e quindi i processi della mente. È importante riconoscere che le abitudini di pensiero e le convinzioni personali limitano la capacità di pensare a nuove soluzioni e che il parlare di argomenti angoscianti potrebbe accentuare l’agitazione. Gli automatismi sono utili quando consentono di compiere un’utile attività senza porvi particolare attenzione, rendendo così l’esistenza mento stressante, ma diventano disfunzionali quando rubano alle persone, il piacere dell’esistenza.
L’attenzione Mindful consente di incrementare l’attività nelle aree della Neocorteccia che rendono possibile il pensare in modo efficiente e contribuisce a ridurre l’attività nelle aree del cervello che memorizzano gli stati di inquietudine e angoscia, che rispondono in modo reattivo agli stimoli, contribuendo così allo stabilizzarsi delle emozioni.
La terapia cognitivo-comportamentale focalizza l’attenzione sulle distorsioni cognitive, al fine di correggerle, sui processi di valutazione, sulle memorie traumatiche intrusive al fine di estinguerle e quindi sulla desensibilizzazione del paziente agli stimoli associati al trauma, attraverso l’esposizione ripetuta.