Origine della Spiritualità
di Antonio Sammartino
24/09/1981
Nell’immaginare il mio ultimo viaggio mi chiedo, senza ironia ma con un sorriso: a chi devo credere? E se chiudendo gli occhi e trovo solo il nulla? <br>E' giusto che ognuno di noi abbai la sua verità.
Occorre vedere i diversi aspetti della nostra esistenza, con la serenità di un sorriso, senza farci troppo condizionare dalle ideologie, dalle religioni e dalle credenze, perché non bisogna mai privarsi del gusto e del piacere del ragionare, ma soprattutto occorre saper rispettare le diverse verità.
Liberare l’energia sessuale era un bisogno primario dei primi organismi viventi, in quanto necessario per alimentare la riproduzione e quindi l’istinto di conservazione della specie. Non era importante la sopravvivenza e quindi il desiderio di alimentarsi, ma la necessità di moltiplicarsi. Era l’origine della specie.
All’inizio non esistevano regole, per cui il desiderio sessuale si alimentava solo attraverso l’istinto e non considerava la disponibilità e il desiderio dell’altro di subire l’aggressione. Successivamente, il bisogno di sicurezza impose la nascita dei primi gruppi organizzati, dando vita alle società primitive, basate sul possesso e su una rigida gerarchia in cui i dominatori, grazie alla loro forza e alla loro capacità di manifestare violenza, cattiveria e perversione, obbligarono i deboli a subire e ad essere dominati.
Con lo sviluppo della corteccia cerebrale iniziarono a manifestarsi le prime forme di adattamento non programmate geneticamente, quindi gradualmente divenne possibile la riflessione, la comunicazione, l’emissione e la decodifica dei suoni, dando vita alla prima forma rudimentale di linguaggio. Si svilupparono i primi rituali, le arti magiche, mediche, artistiche e il bisogno di comprendere i cambiamenti e di attribuire alle cose un significato. L’incomprensibile divenne mistero, si diffusero le credenze i miti e quindi il bisogno del sacro.
Le innovazioni, anche se primitive, crearono le prime forme di pensiero simbolico e quindi un linguaggio sempre più articolato. Le società primitive si strutturarono, si formarono le prime attività sociali individuali e una suddivisione sessuata del lavoro, segnando la fine di un’organizzazione sociale basata sulla predazione e il passaggio a quella di produzione. Iniziò lo scambio delle idee, delle usanze, dei beni e la differenziazione in base alla distribuzione dei ruoli sociali.
Spesso la natura non favoriva lo sviluppo delle culture, per cui nacquero le prime preoccupazioni di tipo agrarie. Alcuni individui privi di forza, svilupparono una rudimentale forma di furbizia e inventarono il Mito della fertilità e i primi Riti propiziatori. Nacque la prima rudimentale forma di Spiritualità e l’idea dell’Onnipotenza Soprannaturale. Questi individui furono chiamati prima Stregoni e successivamente Sacerdoti.
Lo stregone era la figura attraverso il quale il primitivo poteva intercedere con il soprannaturale, al fine di ottenere ciò che non poteva procurarsi con la sua opera. Tuttavia le richieste dello stregone non venivano quasi mai soddisfatte, per evitare l’ira dei capi i furboni si inventarono i Rituali Religiosi. Attraverso queste pratiche di disumana crudeltà (uccisione di bambini, donne o pericolosi avversari), oltre a soddisfare le istintive perversioni consistenti nell’infliggere atroci sofferenze fisiche, servivano ad invocare l’indulgenza e l’aiuto del Soprannaturale.
Se nulla accadeva, la colpa non era dello Stregone, ma della volontà del soprannaturale di lasciare l’individuo libero di gestire la sua esistenza o dall’inadeguatezza del sacrificio. Si sviluppò così il Senso di colpa e quindi il bisogno di chiedere il perdono, che ovviamente poteva anche non essere concesso, per diversi motivi.
Poiché l’individuo normale non riusciva in alcun modo a comunicare con il Soprannaturale, era costretto a rivolgersi allo Stregone per Confessare i suoi bisogni, nella speranza di poter ottenere in modo indiretto ciò che lui non riusciva a realizzare. Purtroppo le divinità erano tante e in concorrenza fra di loro, per cui bisognava scegliere chi invocare. Per attirare l’attenzione di una particolare divinità occorreva offrirgli qualcosa, ma siamo in un’era in cui le richieste riguardavano direttamente o indirettamente, il soddisfacimento di beni materiali (ad es. la pioggia, ecc.).
I furboni, per accrescere il loro potere, si inventarono l’idea del Sacrificio e quindi della Penitenza da ripetere periodicamente, in questo modo si creava una dipendenza fisica e psicologica fra il credente e lo Stregone.
Facciamo un notevole salto nella storia per arrivare a circa 1350 anni prima della nostra era. Nell’antico Egitto si verificò un evento straordinario, un uomo Amenofi IV diventò faraone. In soli 17 anni di regno e con l’aiuto di sua moglie Nefertiti, realizzò un’incredibile rivoluzione, liquidò le numerose divinità, i loro templi e i loro sacerdoti e creò una nuova religione con un SOLO DIO che chiamò Aton. Inoltre si proclamò come unico intercessore presso questo nuovo Dio; è il primo Papa della storia.
In onore al Dio Aton, cambiò il suo nome in Akhenaton e fece costruire una nuova capitale in pieno deserto. Le difficoltà di comunicazione e le notevoli distanze, contribuirono a creare credenze e bisogni diversi, per cui si svilupparono diversi tipi di società, con differenti usi, abitudini e tradizioni. Siamo quasi giunti all’inizio della nostra era, in cui crolla il bisogno umano di richiedere al Soprannaturale beni materiali, in quanto l’organizzazione sociale si è notevolmente evoluta ed è, da sola in grado di soddisfare quasi a tutte le necessità materiali.
I nostri Stregoni del soprannaturale vivono giorni di terrore, in quanto devono sostituire i vecchi bisogni con un qualcosa di nuovo.
Un piccolo popolo senza terra, vagava da tempo alla ricerca di un territorio dove fermarsi, al fine di poter vivere un’esistenza migliore. Non riuscendo a trovarlo, cominciarono a percepire un senso di inquietudine e ad essere turbati dal timore di non riuscire a raggiungere quel territorio che la tradizione gli aveva promesso. Per liberarsi dall’ansia prodotta da questo timore, cominciarono a sognare e sperare nella venuta di un uomo speciale, in grado di guidarli verso la Terra Promessa.
Ovviamente non poteva essere un uomo qualsiasi, ma doveva essere una persona con una precisa missione e uno scopo ben definito, cioè un individuo Unto di olio (cioè il Messia) per volere o su indicazione di Dio.
Il tempo trascorreva, ma il Messia non arrivava, per cui cominciò a svilupparsi in questo piccolo popolo un senso di sfiducia nei riguardi del messaggio che gli veniva trasmesso dalla tradizione. Per attenuare l’ansia prodotta da questo senso di sfiducia, si sviluppa in questo popolo un nuovo concetto la Fede, cioè credenze assunte in base alla sola convinzione personale o indotte da un’autorità che ne garantisce l’autenticità, indipendentemente dall’esistenza o meno di prove. Il concetto di Fede si riferisce anche a colui che ha fiducia, che confida e si affida.
I tempi sono ormai maturi, il credo religioso comincia lentamente a migrare dal bisogno di ottenere dal Soprannaturale beni materiali, verso un sogno o l’illusione di un mondo migliore, la Terra Promessa prima e il Paradiso poi.
I Furboni da sempre sono riusciti a vendere ciò che non hanno mai posseduto.