Attaccamento Disorganizzato e Dissociazione
di Antonio Sammartino
28/04/2015
Non tutti i bambini con attaccamento disorganizzato, nel corso della loro vita, manifestano sintomi dissociativi.
Le ricerche hanno confermato che esiste una relazione tra l’attaccamento disorganizzato e la dissociazione. Infatti, alcuni dei comportamenti contraddittori e incoerenti dei bambini con attaccamento disorganizzato, somigliano molto ad alcuni sintomi dissociativi, con una importante differenza che la dissociazione nell’attaccamento disorganizzato non è un meccanismo difensivo da traumi, ma una conseguenza del fatto che il bambino non riesce ad interpretare in modo adeguato la situazione che lo coinvolge, in quanto la disorganizzazione ha causato la rottura di un sé coerente ed integrato.
Ad esempio, i simultanei e immotivati comportamenti di allontanamento/avvicinamento, sembrano essere guidati da due PARTI completamente dissociate tra loro, che implicano stati dell’Io non integrati, simili ai sintomi di compartimentalizzazione. Inoltre, in diversi bambini si notano pattern di comportamento simili ai sintomi di distacco dissociativi, come l’estraniarsi, il restare improvvisamente immobile con lo sguardo assente, irrigidirsi come nel freezing, ecc.; questi comportamenti sono simili a quelli di depersonalizzazione, che caratterizza i sintomi di detachment. Un ulteriore elemento è che l’aspettativa di terrore percepito dai bambini disorganizzati quando si avvicinano spaventato/sofferente al Caregiver, generano una paura crescente e senza scampo, simile al fattore di rischio presente nella reazione ad un trauma dei processi dissociativi. Se durante la sua infanzia, la principale figura di accudimento, ha sperimentato traumi non risolti che hanno determinato stati dissociativi, potrebbe manifestare grosse difficoltà a sintonizzarsi con gli stati emotivi dei figli. Questa difficoltà potrebbe tradursi in un deficit di autoregolazione e quindi potrebbe porre in essere comportamenti violenti e pericolosi per la sicurezza dei figli o nella migliore delle ipotesi potrebbe indurre una sensazione di paura nel bambino (cioè, l’associazione di emozioni negative alla figura di accudimento).
Ovviamente non tutte le madri traumatizzate o dissociate trasmetto ai figli questo modello. Infatti, se la madre è riuscita a mentalizzare le sue esperienze traumatiche ed ha sviluppato la capacità di regolazione affettiva e di controllo degli impulsi, potrebbe aver riorganizzato il suo trauma a livello cognitivo ed emotivo e quindi aver riconquistato il suo equilibrio omeostatico di attivazione e regolazione, per cui mediante l’empatia potrebbe essere in grado di contenere dentro di sé gli stati negativi del bambino, per restituirglieli poi in una forma contenibile e assimilabile da parte del bambino.
MOI dissociato. Un’esperienza traumatica vissuta da un bambino con attaccamento sicuro, lo indurrà a chiedere aiuto e conforto, mentre un bambino con Attaccamento Disorganizzato non ricercherà un conforto, ma potrebbe attivare un MOI dissociato, che faciliterà il processo di dissociazione.