Neurobiologia dell’Attaccamento
di Antonio Sammartino
14/07/2020
L’attaccamento tra la madre e il bambino è regolato da meccanismi biologici che possono essere adattati o modificati dall’esperienza.
Dal punto di vista neurobiologico i sistemi dopaminergico e ossitocinergico sono i sistemi neuroendocrini, programmati a livello genetico, che maggiormente influenzano il comportamento associato alle cure materne. Il sistema ossitocinergico contribuisce alla formazione della memoria sociale e alla regolazione dell’emozioni, mentre il sistema dopaminergico viene coinvolto nel rinforzo dell’apprendimento stimolo-risposta e nel processo decisionale di predizione delle future ricompense.
L’ossitocina svolge un importante ruolo nello stimolare l’insorgenza e il mantenimento dei comportamenti materni, che programmano anche lo sviluppo del sistema ossitocinergico nei figli, determinando la qualità del loro comportamento materno durante l’età adulta.
Il comportamento di accudimento è anche influenzato dai fattori ambientali, quali ad esempio lo stress durante la gravidanza, che potrebbe ridurre il legame tra il recettore dell’ossitocina e l’area cerebrale che influenza il comportamento materno, accentuando lo stato d’ansia che di conseguenza attenua l’accudimento.
L’accudimento influenza lo sviluppo dei sistemi biologici e dei fenotipi comportamentali del bambino, mediante modifiche stabili nella regolazione dell’espressione genetica, per effetto dell’incremento della metilazione del DNA relativo recettore-α estrogenico, che a sua volta inibisce lo sviluppo del sistema ossitocinergico che regola la risposta empatica nella modulazione della cognizione sociale. La prolungata separazione materna nei bambini piccoli determina una riduzione del trasportatore della dopamina nello striato ventrale, da cui dipendono la stimolazione e la messa in atto di atteggiamenti di cura responsivi. La dopamina è un neurotrasmettitore associato alla motivazione sia nella madre che nei figli, mentre lo sviluppo dei circuiti dopaminergici è influenzato dalle stimolazioni ricevute durante l’infanzia.
Le cure materne precoci sono fondamentali per promuovere lo sviluppo dei sistemi dopaminergico e ossitocinergico dei bambini. L’attenuazione funzionale di questi sistemi può predisporre il futuro adulto all’abbandono o al maltrattamento genitoriale.
Alla nascita, nel cervello del neonato, è prevalentemente attivo un sistema limbico primitivo, controllato essenzialmente dall’Amigdala, che valuta le informazioni relative agli stimoli esterni, al fine di modulare il sistema nervoso autonomo e il sistema di vigilanza, che insieme controllano le funzioni vegetative. Durante questo periodo la base primitiva dell’attaccamento del bambino è prevalentemente fisica, in quanto essenziale per la sua esistenza e costituisce la base su cui gradualmente si determinano gli stadi più evoluti, quelli che comunemente denominiamo emozioni.
Durante le prime relazioni madre-bambino, l’Amigdala destra viene coinvolta nell’elaborazioni degli stimoli olfattivi, attivati in modo quasi esclusivo dall’odore del seno materno (è ciò che consente ad un bambino di pochi giorni di essere in grado di riconoscere, in modo affidabile, l’odore del seno materno, rispetto a quello di un’altra donna).
Nell’emisfero destro del cervello viene memorizzato un Modello Operativo Interno della relazione di attaccamento, che determina le strategie di regolazione dello stress. Inoltre l’attaccamento media la regolazione delle emozioni madre-bambino. Ad esempio, durante lo sviluppo post-natale, la madre attraverso il sorriso, il gioco ecc., concorre alla regolazione del sistema nervoso autonomo del bambino. Diversi elementi dell’interazione madre-bambino sono fondamentali per l’esistenza del bambino, perché regolano i suoi sistemi fisiologici (ritmo cardiaco, respiro, ecc.).
Sistema di Attaccamento/Accudimento
L’attività neurale dell’attaccamento materno e quello relativo all’amore romantico, attivano entrambe il sistema neuronale della ricompensa, che comprende il Putamen, i Nuclei Caudati e il Globo Pallido e disattivano una serie di aree del cervello associate al riconoscimento delle emozioni negative e al giudizio sociale. Il formarsi e lo stabilizzarsi dei legami affettivi (o attaccamento) si verifica quando si inibiscono le aree cerebrali che normalmente vengono utilizzate per la valutazione critica degli stati mentali altrui e nello stesso tempo si attivano quelle associate al piacere e alla ricompensa.
L’ascolto da parte della madre del pianto del figlio attiva le aree della Corteccia Cingolata, i Nuclei Talamici, la Corteccia Orbitofrontale destra e l’Amigdala destra. Il pattern di attivazione è localizzato nell’emisfero destro, che quindi svolge un ruolo centrale nella regolazione del sistema di attaccamento. Quando una madre guarda il figlio, si attivano le aree che mediano le risposte emozionali (Amigdala e Insula) e quelle associate alle funzioni della mentalizzazione (Corteccia Paracingolata Anteriore, Solco Temporale Superiore, Giunzione Temporo-Parietale).
Lo sviluppo del cervello avviene attraverso un processo in cui le eredità biologiche e genetiche, che costituiscono la base per la formazione delle strutture neuronali, sono influenzate dall’ambiente esterno. Infatti, all’inizio si ha un’iperproduzione di connessioni sinaptiche, in cui l’influenza dell’ambiente può consolidare alcune e indebolirne altre, che potrebbero addirittura essere POTATE. All’inizio le emozioni del bambino sono regolate dal Caregiver (generalmente la madre), ma durante l’infanzia si autoregolano sulla base dello sviluppo neurofisiologico e delle esperienze vissute. Sulla base delle capacità di regolazioni del Caregiver, il bambino incrementa la sua capacità nel valutare le condizioni che generano stress e nel mettere in atto risposte adeguate, in grado di regolare i suoi stati affettivi. Affinché ciò avvenga, occorre che il Caregiver sia in grado di regolare il suo stato di attivazione emotiva e favorire con il bambino un dialogo fatto anche di segnali visivi, uditivi e tattili, in grado di creare una coordinazione interpersonale dei ritmi biologici.
Nella regolazione degli affetti svolge un ruolo importante, il sistema limbico dell’emisfero destro del cervello, poiché provvede all’integrazione delle informazioni provenienti dal mondo esterno con quelle corporee interne. In modo particolare le aree Orbitofrontale, ricevono informazioni dall’intero corpo, per svolgere la funzione di controllo sui sistemi simpatico e parasimpatico.
Lo sviluppo delle cortecce Orbitofrontale è quindi influenzato sia dai fattori genetici, che da quelli ambientali (la qualità dell’attaccamento al Caregiver è alla base dello sviluppo di queste strutture cerebrali e alla capacità di regolazione dell’esperienza emotiva). Secondo Allan Schore, la teoria dell’Attaccamento può essere considerata una teoria della regolazione delle emozioni e degli affetti.