Piacere femminile
di Antonio Sammartino
16/02/2000
Il piacere femminile oscilla fra la convinzione di essere un tabù e l’auspicio di trasformarsi in una fonte d’ispirazione. Un desiderio erotico che viaggia fra amore, sesso, emozioni ed affetto. Un piacere che nasce dall’eccitazione e dal desiderio, ma spesso provoca imbarazzo e vergogna, mista a timore o incapacità a sapersi abbandonare alle sensazioni. Un piacere che può risolversi solo attraverso una reazione fisiologica spontanea, quindi naturale nella sua essenza, per cui non dovrebbe essere considerato e percepito come un qualcosa di cui vergognarsi, in quanto processo fisiologico naturale.
Un'adeguata educazione sessuale, dovrebbe fornire corrette informazioni sulla natura dei sentimenti, delle emozioni e sulla struttura e funzionalità degli organi sessuali, sia in una visione orientata al piacere, sia in quella destinata alla procreazione. Purtroppo, secondo diverse statistiche, circa il 70% degli uomini e delle donne hanno una conoscenza molto grossolana del loro corpo. Spesso l’argomento viene percepito come un tabù, per cui crea un blocco emotivo, che ne limita la conoscenza.
Gli organi genitali maschili e femminili hanno una comune origine. Solo dopo la sesta settimana, gli organi genitali nel feto, iniziano a differenziarsi sotto l’azione degli ormoni. Infatti vi sono diverse analogie fra i genitali maschili e femminili. Le ovaie sono simile ai testicoli, il clitoride al glande e ai due corpi cavernosi del pene, le grandi labbra allo scroto, le piccole labbra al bulbo uretrale, la vagina della donna alla piccola vagina maschile presente all’interno della prostata.
La differenziazione sessuale quindi, è l’insieme dei processi biologici che determinano lo sviluppo degli organi genitali interni, necessari per la produzione degli ormoni e la maturazione delle cellule della riproduzione (ovociti e spermatozoi), degli organi genitali esterni (vagina, vulva, pene, scroto) e dei caratteri sessuali secondari (seno, distribuzione della peluria e del grasso nel corpo, timbro della voce, ecc.). Contrariamente all’uomo, il desiderio nella donna si risveglia prevalentemente per effetto delle emozioni cullate dai sentimenti, che attivano ben definite aree della mente, che in un certo senso cominciano a dialogare con il corpo. Senza questa fase emotiva iniziale il rapporto potrebbe essere percepito dalla donna come intrusivo e non gradito, quindi tradursi in assenza di interesse sessuale, che spegne il desiderio, provoca imbarazzo, induce sentimenti negativi e frustranti che potrebbero essere percepiti come difficoltà o incapacità a saper raggiungere l’orgasmo.
Nell’uomo, il piacere generalmente si concentra nell’area urogenitale, cioè negli organi genitali e in quelli dell’apparato urinario, mentre nella donna può estendersi a tutto il corpo. Secondo l'attuale modello neurofisiologico, è errato sostenere che il piacere nella donna possa essere solo clitorideo o solo vaginale, in quanto l’orgasmo vaginale è considerato una variazione del piacere clitorideo, che si manifesta per effetto dello sfregamento dei corpi durante il rapporto. Queste stimolazioni, attraverso la struttura clitoridea interna, costituita da corpi cavernosi simili a quelli del pene, premendo sulla vagina, ne aumentano la sensibilità. Inoltre, il pene muovendosi nella vagina, che è sprovvista di terminazioni nervose, produce il movimenti delle piccole labbra, che a loro volta stimolano il clitoride e le sue radici.
L’unica funzione del clitoride è di procurare piacere, in quanto è l’unica parte del corpo in cui vi è la più vasta concentrazione di recettori sensoriali. Sono oltre 8 mila (il doppio rispetto a quelli del pene) che catturano il contatto, registrano la pressione, rilevano il dolore e le variazioni di temperatura. Diversi test sperimentali hanno rilevato che circa l’80% delle donne ha bisogno di una stimolazione clitoridea per raggiungere l’orgasmo. Infatti la stimolazione è fondamentale per consentire la tumescenza del clitoride, cioè il suo rigonfiamento per accumulo dei liquidi che escono dai vasi. Durante il periodo di tumescenza, la sensibilità del clitoride diventa dieci volte più grande, consentendo il raggiungimento di livelli altissimi di godimento.
Il potenziale orgasmico nella donna è quindi effetto della tumescenza del clitoride, che è indipendente dal numero di orgasmi ed è lento nell’annullarsi, ciò le consente di percepire la sensazione di non aver ancora scaricata la tensione, che rafforza la sua convinzione di poter andare oltre. Il ripetersi dell’orgasmo accentua la persistenza della tumescenza, mentre il numero ne acuisce l’intensità.
Il piacere erotico nella donna è qualcosa di speciale, in quanto è l’unico in grado di associare tre diversi fenomeni: culmine, esplosione e ripetizione. Infatti, una successione di stimolazioni di una zona erogena della donna, provoca una sensazione di piacere che è leggermente superiore a quella provata in precedenza. Il susseguirsi di queste stimolazioni, provocano sensazioni di intensità gradualmente crescenti, fino a quando non si raggiunge un livello in cui esplode una particolare sensazione di piacere, la cui intensità è la somma di tutte le piccole sensazioni provate in precedenza. Questa esplosione è l’orgasmo, un piacere che percorre l’intero corpo, per esplodere nella mente. La sua durata è in genere breve, mentre la sua estensione supera i limiti della zona stimolata, per raggiungere gran parte del corpo.
Questa sensazione di piacere ha la possibilità di ripetersi, consentendo alla donna di rinnovare all’infinito, il piacere. In diverse donne la penetrazione assume una dimensione cerebrale che le consente di estendere l’orgasmo a tutto il corpo o di procurarle un’attenuazione delle sensazioni. In altri termini, la penetrazione rappresenta un’attività necessaria per validare la relazione sessuale sia per un fine biologico sia per motivi socialmente valorizzanti.
Ad innescare la sensazione erotica e a trasmettere quel senso di sicurezza, rilassamento e benessere, necessario per accendere il desiderio, possono contribuire i sentimenti e le emozioni, lo sguardo dolce, le parole affettuose che rassicurano, quelle sensazioni che riescono provocare iniziative stimolanti, a colpire l’immaginario erotico fatto di fantasie romantiche in grado di riempire la mente di pensieri, desideri e immagini, di scambi corporei in grado di anticipare il gusto delle sensazioni visive e tattile. Inizia così quella fase di progressiva aumento del desiderio che rende il corpo più recettivo a fornire sensazioni di piacere e a trasmettere alla donna un diffuso senso di benessere. Segue un istante in cui il piacere si stabilizza, al fine di consentire il consolidamento dell’eccitazione e di spostare l’interesse erotico dal corpo verso gli organi genitali. All’improvviso si manifesta un ulteriore aumento delle sensazioni, che innescano un’attività di migrazione delle emozioni verso un processo fisiologico, che implica anche una temporanea eclissi della coscienza. E’ l’istante in cui comincia a prevalere l’attività motoria-muscolare, che consente al flusso delle sensazioni che in precedenza fluivano verso i genitali, di invertire la direzione e di irradiarsi verso l’intero corpo, per esplodere all’interno della mente.
E’ una risposta riflessa difficile da controllare, un’attivazione automatica di un insieme di processi neurofisiologici che comportano un aumento della pressione del sangue, un eccesso di secrezione salivare, sudorazione, congestione facciale, arrossamento cutaneo, una serie di contrazioni muscolari automatiche (da 3 a 15, ogni 0,8 secondi), un battito cardiaco accelerato, una respirazione ansimante e rallentata.
Mentre nell’uomo l’orgasmo è una spinta ad uscire dal proprio corpo, nella donna è uno slancio ad aprirsi per accogliere il partner dentro di se. Molto difficile da realizzare è l’orgasmo simultaneo in quanto il ciclo di risposta sessuale della donna ha un tempo che è 4 volte superiore rispetto a quello dell’uomo, ciò rende molto difficile raggiungere quella sincronia che conduce all’orgasmo simultaneo Affinché il tutto avvenga nel migliore dei modi è importante conoscere i diversi messaggi involontari, associati all’orgasmo della donna e quali parte del suo corpo sono sensibili alle carezze necessarie per trasmettere quel senso di sicurezza, rilassamento e benessere, necessario per accendere il suo desiderio.
Durante la fase di eccitazione aumenta la lubrificazione, i capezzoli diventano turgidi, la vagina inizia a contrarsi, la respirazione accelera, il collo, il viso e le spalle si arrossano, le piccole labbra si dilatano e i piedi si piegano all’indietro, mentre le zone del corpo che trasmettono alla donna un senso di benessere sono: la testa (bocca, collo, sopraccigli, base dell’orecchio), la colonna vertebrale, l’interno della coscia, il dorso dei piedi, il seno e i capezzoli. Per concludere, diverse donne hanno un qualcosa in più, una piccola zona, un esplosivo dono della natura, noto come il Punto della Beatitudine.