Stili d'amore
di Antonio Sammartino
21/02/2000
L’interesse dell’uomo per una donna si accende sotto la spinta del desiderio fisico, inteso come veicolo di sensazioni che gradualmente migrano, dal prevalente interesse per il corpo, verso la personalità di Lei, mentre nella donna l’interesse viene ricambiato quando, la sensazione del sentirsi amata, riesce a liberarla dalle inibizioni imposte dalle regole morali e sociali. Questa liberazione è indispensabile per consentirle di aprirsi al desiderio fisico. Quindi, partendo da bisogni totalmente opposti, una relazione sentimentale inizia a fiorire quando, le diverse esigenze, riescono a raggiungere un soddisfacente compromesso psicologico e fisico, attraverso il senso dell’Intimità.
Questo percorso di avvicinamento non sempre riesce a realizzarsi in modo equilibrato, a causa di differenti esigenze psicologiche o di spudorata opportunità. La differente intensità del desiderio sessuale, rispetto all’aspettativa sentimentale, al senso di libertà, al bisogno di affermazione intesa come volontà di potenza, al prevalere dell’impegno o dell’amore sociale, possono contribuire a sviluppare Stili o modi diversi di amare.
Se in rapporto prevale in modo eccessivo, il bisogno di una vicinanza fisica, la relazione si caratterizza come Amore Passionale, mentre se prevale la condivisione di sentimenti ed interessi, rispetto al bisogno sessuale, la relazione si trasforma in Amore Platonico. L’Amore Disinvolto, nasce quando l’attenuazione del Sentimento e l’assenza di gelosia favoriscono un rapporto libero, in cui entrambi decidono di avere anche differenti partner, mentre al suo opposto vi è l’Amore Possessivo, in cui prevalente è il bisogno autoritario di possesso assoluto dell’altro, che spesso non è apprezzato per le sue qualità, ma rappresenta la soddisfazione di un bisogno di pura affermazione di potenza e di malvagio autoritarismo. L’Amore Riflessivo, nasce quando l’individuo non è in grado di vivere forti emozioni, in quanto è prevalente in lui l’impegno sociale, mentre al suo opposto vi è l’Amore Altruistico, in cui dominante è quella forma di Amore che non necessita di essere ricambiato.
Questi diversi stili di amore, spesso tendono a combinarsi fra loro, a volte in modo casuale, a volte in modo inconscio o inconsapevole, caratterizzando le relazioni secondo necessità e bisogni temporanei o duraturi. Ritenere caratterizzante di una relazione solo le motivazioni sessuali, i bisogni fisiologici e i sentimenti è un errore, in quanto anche la cultura, il contesto sociale, le abitudini, l’assenza dell’intimità e la motivazione all’Amore, possono contribuire al successo o compromettere una relazione. Tuttavia, in questo caos motivazionale è possibile, attraverso l’Intimità intesa come vicinanza emozionale, semplificare il processo di avvicinamento e di consolidamento di una relazione. L’intimità si trasforma quindi in un legame di affetto, di reciproca fiducia, rispetto e attenzioni, in grado di alimentare il desiderio di comunicare sentimenti, sensazioni ed emozioni, al fine di consentire all’altro di conoscere il profondo dell’essere, senza il timore di venir tradito, mediante un utilizzo malvagio delle debolezze narrate. L’intimità può trasformarsi così in una straordinaria relazione sentimentale, in cui trasferire affetto e sentimenti, in cui diviene possibile risolvere conflitti e paure, attraverso una comunicazione non difensiva delle sensazioni e dei sentimenti.
Aprirsi all’altro vuol dire far cadere le proprie difese, al fine di consentire di farci conoscere nell’intimo, nella consapevolezza che l’altro è in grado di rispettare i nostri sentimenti. Diverse persone non riescono ad amare perché temono il senso dell’intimità in quanto, per motivi inconsci, è fonte di ansia e sensi di colpa. Quindi si donano atteggiamenti artificiosi che possono indurre a far perdere interesse per il partner, ad impegnarsi in una seria infinita di relazioni occasionali, a legarsi in modo morboso ad un amore razionalmente impossibile, a rendere difficile o impossibile la nascita di una nuova relazione. Spesso anche la pratica esclusiva della masturbazione o del sesso mercenario, sono artifici adottati per spegnere il desiderio di condividere tenerezza ed affetto.
Il timore dell’intimità può avere effetti destabilizzante anche in persone che vivono una relazione stabile. In questi casi ne risente maggiormente il rapporto sessuale che lentamente tende a spegnersi, mentre aumentano le probabilità di un tradimento. L’intimità è possibile solo se vi è fiducia, rispetto e quel senso di sicurezza che si alimenta attraverso la stima, necessaria per consentire soprattutto alla donna, di abbandonarsi al desiderio sessuale. È un modo per dire mi fido di Te.
Nell’intimità, si comunica anche con il corpo, in quanto la nudità e le carezze possono trasmettere quelle sensazioni che è impossibile comunicare attraverso le parole. In questo caso il sesso diventa un modo per comunicare la condivisione, il piacere, l’eccitazione, il potere, il timore della dipendenza e la capacità di saper esprimere tenerezza, attraverso il contatto fisico o mediante messaggi verbali. Tuttavia l’intimità non può essere un’aspettativa troppo idealizzata, in quanto potrebbe essere fonte di frustrazioni e delusioni, che potrebbe condurre alla rinuncia dell’altro.
L’intimità non si acquisisce in modo spontaneo ed automatico, ma è un percorso che l’uomo e la donna devono compiere insieme, è un qualcosa che è influenzata della storia personale dell’individuo, dal senso dell’intimità vissuta durante l’infanzia e dall’onestà non spinta all’eccesso. Inoltre, dipende dall’intensità e dalla capacità di saper comprendere i sentimenti; dal grado di fiducia che si ha nei confronti dell’altro; dall’impegno, inteso come conseguenza dell’affetto, di rafforzare il rapporto intimo sia nei giorni felici, sia in quelli di difficoltà.