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Library: Psicologia - Meccanismi Mentali

Il Desiderio
di Antonio Sammartino    03/06/2017

Il Desiderio è musicalità di un incontro, è l'energia che crea erotismo, un duello fra ciò che si vuole e ciò che si deve, fra ciò che si desidera e ciò che si ha. Suscita interrogativi, induce riflessioni, si lascia ossessionare dal fantasma che è in noi.

Non era amore ciò che ci univa e neppure un bisogno di sesso, ma un irrefrenabile desiderio di possesso dei corpi. Fu il primo incontro che ci fece comprendere che solo i corpi potevano unirci. L’erotismo che manifestavamo, era solo un pretesto per domare l’irrefrenabile desiderio che ormai ci possedeva. Una violenta dolcezza, quasi estrema, che poteva dissolversi solo con il piacere che riuscivamo ad inventare. 

LEI era una donna diversa, disinibita, inquieta, stravagante, IO un giovane timido e inesperto. Una forza occulta, ossessivamente ci spingeva l’uno verso l’altro, fino a perdersi, per saziare un incontenibile desiderio. Eravamo catturati da quella ossessione che ci trascinava in mondi diversi, che ci portava a sfidare i misteri, ad indagare sull’energia creativa dell’erotismo, per scoprire se il desiderio proveniva dai sentimenti, dalla mente oppure da bisogni fisici. Per diversi mesi abbiamo vissuto di desiderio carnale, al limite dell’ossessione, per poter raccontare una storia d’amore molto diversa, senza giudizi, senza condanne o assoluzioni, una storia di carne, pensieri ed emozioni. Un allucinante viaggio nel desiderio che divenne vera ossessione. Una perdita del senso etico della passione che modificò la percezione della mia sessualità, della donna come sogno o ossessione, desiderio o paura. Una idea tra amore e ideale, passione e coraggio, romanticismo e dovere.
Era il desiderio dell’azzardo, dell’avventura che ci spingeva nel mistero, per scoprire l’estasi dell’amore. Un percorso dell’eccesso per raggiungere il dominio della saggezza, quel piacere violento che ritrovi solo nella tua anima. Un’ossessione che ci spingeva verso l’abbandono del quotidiano, per vivere solo di noi, come oggetti di desiderio che ricostruivano scene, che componevano immagini per soccombere al bisogno di quel cibo proibito, colpevole ed impuro. Ricordo quando scavavo tra follie e passioni, con i miei sensi tesi, pronti a scattare su ogni minimo impulso… e sugli occhi di lei. 
Il desiderio erotico si radica in noi e nella nostra memoria come esperienza primaria di piacere, di gioia, di felicità. È una modalità biologica attraverso la quale esprimiamo il nostro desiderio di relazione. Lei era l’educatrice che aiutava quel giovane adolescente a trasformare il desiderio sessuale in atti d’amore, nella concretezza cosciente dei nostri limiti, riuscendo a trasformare il desiderio, in realtà possibile, in una speranza di felicità che poteva insegnare a sentirsi in armonia con sé stesso e con le difficoltà di una vita. 
Il Suo intento morale era di riuscire a trasformare il desiderio erotico in amore, seguendo percorsi inesplorati, in grado di orientare la felicità, verso percorsi più sicuri, evitando il perdersi fra impulsi irrazionali. Mi aveva insegnato che nell’amore c’è follia, gelosia, brividi, passione, ossessione, paranoia, gioia incontrollata e tristezza improvvisa, ma anche desiderio di comunicare quando non hai nulla da dire. 
Anche se la ragione ti impone di non farlo, il desiderio mi spingeva a cercarla, per stargli vicino. E non ditemi che ero irrazionale. Certo le persone vivono la propria esistenza in base alla ragione, ma troppo spesso ci lasciamo agitare da turbamenti interiori che nulla hanno dell’umana razionalità perché… diversamente non potresti provare desiderio per una persona che vorresti odiare, ma da cui non riesci ad allontanarti, perché la ragiona non potrà mai arrestare il desiderio, inteso come evanescente preludio di possesso, ma quando aboliamo il desiderio, termina la promessa di felicità ed inizia l’estinzione e il fallimento, muore il nostro immaginario, fiorisce la sua frustrazione e il bisogno inevitabilmente scompare dal nostro orizzonte, prevale l’angoscia, l’insicurezza è lo smarrimento di una propria identità, si moltiplicano piccole e grandi esplosioni di aggressività, giustificati dalla convinzione “del già dato”. Se non riesci quasi mai ad ottenere ciò che desideri, significa che non sei riuscito a creare negli altri quel necessario bisogno di desiderio, per scatenare il sottile meccanismo dell’attrazione. 
Spesso la seduzione è vista come un gioco d’azzardo, a volte riesce a creare i presupposti favorevoli, altre volte miseramente fallisce, ma non sempre tutto è casuale, occorre trovare la chiave giusta che apre il sentiero che conduce al desiderio. Le donne hanno molte cose in comune, ma quando iniziano una relazione hanno bisogni, desideri e interessi che sono differenti da quelli dell’uomo, pensano in modo diverso. 
Le donne sono attratte da vicende emotive, in quanto la drammaticità asseconda i bisogni, facilita il fluire delle emozioni, previene la noia. Occorre scoprire come risvegliare l’attenzione e l’intrigo. Spesso la mancanza di desiderio è indotta da temporanei fattori psicologici: un periodo di stress, maggiori impegni di lavoro, tensioni nel rapporto di coppia, una latente lotta per il predominio all’interno della coppia o al bisogno di fuggire dal predominio dell’altro.

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