Sensualità e Neurobiologia del piacere
di Antonio Sammartino
05/09/2021
Il piacere di ritrovare l’intimità con il partner non può essere un desiderio da affidare al caso, ma è da ricercare nell’equilibrio di coppia.
La ricerca del piacere erotico è una potente sensazione, in grado di ridurre l’aggressività, di attenuare i conflitti emotivi e i livelli di stress, di creare durature connessioni fra mente e corpo, in grado di promuovere gran parte dei nostri pensieri, delle nostre azioni e di indurre la fiducia, unico sentimento apparentemente disinteressato, non soggetto ai condizionamenti. Infatti, il piacere e la percezione della verità, attivano entrambe l’area Ventromediale della Corteccia Prefrontale. Ciò significa che il cervello codifica come positive e vere tutte le informazioni meritevole di fiducia solo se hanno prodotto una sensazione piacevole.
Ad attivare queste aree, costituite dai miliardi di cellule della corteccia cerebrale, sono le informazioni che provengono dai sensi e dalla memoria emotiva, sotto forma di emozioni che si trasformano in impulsi gradevoli, inviati al sistema limbico e all’ippocampo, che li utilizzano per stimolare la produzione di adrenalina, endorfine, testosterone (catalizzatore chimico del desiderio), al fine di generare quello stato di eccitazione, che comunemente chiamiamo piacere.
In entrambi i sessi sono coinvolte l’Ipotalamo, il tronco della base e le aree del sistema limbico. Solo nella donna vengono coinvolte anche l’Amigdala e l’area Grigio Periacqueduttale (regione del mesencefalo costituita dai corpi cellulari dei neuroni che circondano l’acquedotto cerebrale, dal terzo al quarto ventricolo). È l’attivazione di queste due ulteriori zone che determina l’attaccamento e la fissazione del ricordo. Infatti l’amigdala, oltre ad essere coinvolta nelle emozioni come la paura e la rabbia, è anche coinvolta nelle anticipazioni delle emozioni positive.
Probabilmente, è questa diversità che contribuisce a rendere diversi l’uomo e la donna. Infatti, mentre per gli uomini eccitazione e desiderio sono spesso collegati, per la donna sono generalmente distinti. Questa differenza è molto evidente all’inizio di una storia d’amore. Infatti per l’uomo, l’immagine di una nuova partner, accende le aree della ricompensa legate al processo visivo (effetto visivo della seduzione), per cui l’innamoramento è più rapido, mentre nelle donne si ha una maggiore attività nelle aree connesse alla ricompensa, emozione e attenzione. Ciò significa che le donne, contrariamente all’uomo, sono principalmente attratte dal sentimento di fiducia e sicurezza che il partner è in grado di esprimere. Per questo motivo, se la donna non è condizionata da forti emozioni, generalmente necessita di più tempo per interessarsi ad un uomo, in quanto la costruzione della fiducia richiede un tempo maggior, perché occorre che si affermi prima la sicurezza e l’affidabilità. Questa differenza spiega anche perché, generalmente l’uomo riesce ad archiviare una relazione in un tempo inferiore rispetto alla donna.
La sensualità nella relazione di coppia
In genere nei rapporti si privilegia l’eccitazione (cioè, l’aspetto fisico), mentre si trascurano le sensazioni (cioè, l’aspetto emotivo) che sono la base della sensualità. L’eccitazione nasce da un bisogno fisico individuale che non considera il partner, mentre la sensualità nasce dall’emozioni che suscitano il desiderio dell’altro e tende a trasformarsi in atteggiamenti d’amore, di tenerezza e affetto, inoltre considera anche le sensazioni di entrambi i partner, sollecita il desiderio di dare e ricevere piacere, quindi induce altruismo senza trascurare i propri bisogni.
La sensualità consente di allungare i tempi del piacere, ciò è necessario per consentire il diffondersi e lo scambio di intense vibrazioni, che possono tradursi in orgasmi che non si limitano solo alle zone genitali, ma coinvolgono l’individuo nella sua complessità, consente di trasformare in azioni le fantasie del desiderio, di vivere in modo completo la propria sessualità, di condividere il piacere e di aprirsi all’altro, di esprimere tenerezza e complicità.
La sensualità non ha un unico modo di esprimersi in quanto può essere intensa, coinvolgente, serena, piacevole, dolce, romantica o insicura. Questi diversi modi di esprimersi dipendono dal modo in cui l’individuo è in grado di vivere la propria emotività.
In genere le persone spontanee sono dotate di una sensualità intensa e coinvolgente in quanto, essendo disinibiti, vivono il rapporto con passione ed utilizzano tutti i sensi; chi invece vive una relazione basata sull’armonia e la complicità è in grado di esprimere una sensualità piacevole e serena; mentre chi predilige i preliminari e la tenerezza, favorisce il diffondersi di una sensualità dolce e romantica; infine gli individui insicuri tendono a soffocare le emozioni e quindi non riescono ad esprimere qualsiasi forma di sensualità.
Il tempo della verità
Il senso del legame profondo che si stabilisce verso il proprio partner, per diversi aspetti, somiglia molto al vero amore materno, caratterizzato da un forte senso di attaccamento e di protezione, alla base del quale potrebbe esserci l’ossitocina che determina l’attaccamento della madre ai figli. È stato anche notato che le sollecitazioni meccaniche che ne scatenano la produzione cioè la dilatazione delle pareti vaginali durante il parto e la stimolazione dei capezzoli nell’allattamento, sono presenti anche durante i normali rapporti sessuali.
Il conseguente aumento dell’ossitocina potrebbe quindi potenziare l’attaccamento che lega la donna al partner. Qualcosa di simile potrebbe essere vera anche per l’uomo, in quanto l’ossitocina che insieme alla vasopressina (altro ormone prodotto dall’ipotalamo) è implicata nella meccanica del rapporto sessuale. Infatti influenza, per esempio, la mobilità degli spermatozoi, il volume dell’eiaculato, l’orgasmo.
Tuttavia, sono le azioni, i gesti, gli imbarazzi, la curiosità, il desiderio della fuga o dell’affettuosità, che si vivono dopo il risveglio dei sensi che segue il rapporto, che possono fornire indicazioni sulla qualità della relazione, in quanto annullata l’eccitazione prodotta dal desiderio, si può scoprire l’altro con maggiore serenità e obiettività. Sono quelli gli istanti in cui tutti i sensi si riaccendono, per cui ogni minimo particolare può inviare messaggi o porre interessanti interrogativi. Inevitabili sono i vuoti che si vengono a creare per cui si cerca di riempirli con banalità, gesti affettuosi, baci, ci si sente a disagio, ci si allontana. È l’istante in cui può manifestarsi il timore di smarrire la propria identità o di abbandonarsi all’amore. Spesso si vive il disagio perché si teme di non essere all’altezza o prevale il timore di essere giudicati o criticati.
Una ricerca ha individuato nella mutazione sul gene del recettore della Vasopressina la base genica che rendere gli uomini più inclini alla vita da scapoli. Infatti questa mutazione la si trova spesso nel DNA degli uomini single o con un matrimonio fallito.