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Library: Psicologia - Meccanismi Mentali

Neurobiologia dell’Orgasmo
di Antonio Sammartino    15/04/2021

La sessualità coinvolge aspetti molto importanti della vita intima degli individui, perché influenza la fisicità, l’emotività, il modo con cui si concepiscono i sentimenti, le relazioni, l'amore e il senso della vita. Anche se la sessualità è parte della sfera istintuale, perché sospinta da una pulsione di tipo fisico e dalla necessità di soddisfare un bisogno, non deve in alcun modo essere una giustificazione per imporre e prevaricare.

Vivere la sessualità con serenità, è di fondamentale importanza per sentirsi liberi di scegliere ed amare, perché la sessualità è un bene della persona che deve essere condiviso con quello del proprio partner, al fine di creare quel feeling necessario per consentire all’amore e ai sentimenti di stabilizzarsi nel tempo. L’aspetto fisico diventa così secondario, perché prevalente è il benessere della coppia, perché diventa dominante il rispetto dei desideri e delle aspettative dell’altro, perché il desiderio sessuale non è solo un atto istintivo, ma è anche un bisogno innato di dare e ricevere tenerezza e attenzioni. 

L’amore è una magia per i poeti, ma è grazie alla chimica del cervello che l’amore è ciò che è, può essere garantito nel tempo e assumere forme che ci appaino sempre diverse. Quindi, se si desidera scoprire l’amore, occorre conoscerlo nella sua essenza, che è diverso dal sognarlo solo o credere che sia esclusivamente magico.
Un evento fondamentale nella relazione sentimentale di una coppia, che non è esclusivo della sessualità, è la scoperta dell’orgasmo, cioè un attimo, un riflesso, una reazione fisiologica che si innesca a seguito di una adeguata stimolazione di specifiche parti, che innescano una serie di contrazioni riflesse dei muscoli pelvici, spasmi e brividi intensi che percorrono tutto il corpo, una sensazione che cresce continuamente di intensità, fino ad una improvvisa esplosione liberatoria, ma calde e appaganti sono le sensazioni che produce. Se queste sensazioni si prolungano nel tempo, la donna può iniziare quel raffinato e meraviglioso viaggio nell’olimpo del benessere e della delizia, per vivere gradevoli e simultanee inebrianti sensazioni. Tuttavia, affinché ciò accade, occorre che vi sia un buon feeling e intimità con il partner, un’adeguata predisposizione psicologica nel lasciarsi andare. 
Sembra che durante l’orgasmo, la donna non sia più in grado di connettere, in quanto diverse aree del suo cervello, compreso quelle dedicate alle emozioni, si spengono. Ciò probabilmente è dovuto alla durata temporale del suo orgasmo, che è più lungo rispetto a quello dell’uomo. Inoltre, secondo alcune ricerche il 45% delle variabili che influenzano l’orgasmo femminile sono di origine genetica, mentre il restante 55% è dovuto ad altri elementi fra cui le influenze culturali ed ambientali. Tuttavia ciò che spesso rende difficile l’orgasmo è l'incapacità nel controllare la durata e l'intensità, che appaiono essere inevitabili. Ciò accade perché l’orgasmo è la risultante dell’azione di diversi fattori che coinvolgono l’intero corpo della donna. Solo un’ottima capacità di ascolto delle proprie sensazioni e una discreta conoscenza dell’anatomia, posso costituire la premessa per intraprendere quel meraviglioso viaggio attraverso le sensazioni e l’amore. L’aspetto più interessante dell’orgasmo, non è il piacere che procura, ma il benessere fisico e relazionale che travasa nel corpo e quindi nella mente. 
Cosa rappresenta l’orgasmo per la chimica della mente. 
L’aumento di Serotonina (molecola del buonumore) che segue la fine dell’orgasmo, crea un senso di benessere, che rende allegri e rilassati. Questa molecola è una potente droga che non crea dipendenza, in quanto il desiderio si risveglia solo a seguito dei messaggi che si ricevono nel vivere quotidiano. Dal punto di vista fisico, l’orgasmo nell’uomo coincide con l’eiaculazione, mentre nella donna, anche se è caratterizzato dalle ritmiche contrazioni muscolari (una ogni 0.8 secondi) del terzo esterno della vagina e dell'utero, produce una risposta corporea globale, quasi una perdita di conoscenza, una temporanea alterazione della percezione spazio-tempo, in cui la coscienza del sé progressivamente si riduce fino a smarrirsi in un intenso piacere, che innalza la soglia del dolore e porta all’estasi. Le sensazioni di piacere, associate alle contrazioni orgasmiche, progressivamente si attenuano, in quello stato di quiete e benessere che segue la scarica di tensione associata all’eccitazione sessuale. 
Da un punto di vista psicologico è difficile da descrivere, in quanto le sensazioni che produce sono vissute in modo diverso da ogni singola donna. Tuttavia la sua piacevolezza lo rende un’esperienza psicologicamente desiderabile, in quanto imprime nella memoria il ricordo del partner e delle sensazioni di piacere e appagamento, che rappresentano un forte stimolo per riaccendere il desiderio, quando i due partner si incontreranno di nuovo. 
Le Basi neurobiologiche del piacere. 
Ciò accade perché al termine dell’orgasmo l’ossitocina (neurotrasmettitore sintetizzato dall'ipotalamo) che è stata abbondantemente riversata nel sangue, induce nella donna un sentimento di tenerezza e appagamento, che conserverà nella sua memoria emotiva e la spingerà in futuro a ripetere l’esperienza. Anche le Endorfine contribuiscono a favorire il legame con il partner, in quanto consentono di associarlo al soddisfacimento e al piacere. Infatti, insieme all’Ossitocina si ha anche un notevole aumento delle Endorfine (molecole della pace e del benessere) che creano quel senso di appagamento e di soddisfazione che spegne il desiderio sessuale, dando origine a quel periodo di tempo post-orgasmico, in cui non è possibile avere una nuova eccitazione. Durante questo periodo l’uomo, per effetto della rapida detumescenza, preferisce isolarsi, mentre la donna desidera che il rapporto non si interrompa, per cui è importante che l’uomo compensi gli effetti della sua pausa fisiologica, con la tenerezza e le carezze, anche se in questa fase non possono essere finalizzate al piacere, per effetto degli Oppioidi Endogeni.
Sussurrare parole d’amore, in prossimità dell’orecchio, oltre a trasmettere un messaggio di interesse emotivo, consente anche di attivare alcune cellule nella Coclea che recepiscono il movimento delle onde sonore e le trasmettono al cervello mediante il Nervo Acustico, mentre le carezze che derivano da un gesto affettivo stimolano la produzione di Ossitocina. Inoltre, sembra che i segnali orgasmici, passino per il Nervo Vago, che li porta all’area del cervello che controlla lo stato d’animo. Questo nervo si estende fin sotto il diaframma e innerva i diversi organi del collo, del torace e dell'addome. Ciò spiega perché, toccando queste parti del corpo, è possibile risvegliare il desiderio e procurare eccitazione. 
Non è vero che le donne hanno bisogno di lunghi tempi per accendersi 
Il rapporto sessuale non è solo un bisogno carnale o una necessità evolutiva, ma è soprattutto una forma di comunicazione emotiva, che rinforza l’intimità e il desiderio di stare insieme, favorisce la fedeltà e contribuisce alla stabilità delle relazioni sentimentali, ma l’aspetto più interessante è che il corpo e le fantasie della donna, non necessitano più di lunghi preliminari per accendersi, in quanto il ricordo piacevole associato al partner, accelera l’eccitazione, che risveglia il desiderio, nella consapevolezza che il raggiungimento del piacere è condivisione appagante, è sinonimo di amore e intimità. Ciò significa che l’obiettivo dell’orgasmo non è più percepito dalla donna come una distanza, che richiede lunghi tempi per essere percorsa. E' solo la conseguenza di errata educazione sentimentale alla sessualità di coppia. 
Desiderio e piacere sono strettamente connessi fra di loro, ma il desiderio per mantenersi vivo, necessita di essere rafforzato dalla soddisfazione. Tra i rinforzi del desiderio, l’orgasmo occupa una posizione di rilievo, in quanto rappresenta il massimo della comunicazione possibile fra due individui che si attraggono. Costituisce un’esperienza esistenziale che modifica la globalità dell’organismo.

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