Elisir d’Amore
di Antonio Sammartino
02/08/2018
Per far esplodere un’emozione, Corpo e Mente devono essere in sintonia
Da sempre i sentimenti sembrano avvolti da un imprescindibile senso del mistero e dell’imprevedibile che affascina e crea la speranza che all’improvviso possa accadere qualcosa, in grado di stravolgere la nostra esistenza, donandole quel senso romantico della poesia che affascina, che dona serenità e che ci fa sognare.
L'amore è una molecola meravigliosa, l’Innamorarsi è una esperienza straordinaria e coinvolgente, perché scatena una tempesta nella mente e nel corpo, legata alle complesse reazioni biochimiche che avvengono nel Sistema Nervoso Centrale.
Conoscere i meccanismi che regolano quelle misteriose entità, rinchiuse nell’impalpabile e profondo segreto del nostro animo, non significa rinunciare alla magia e al mistero di uno dei più importanti sentimenti, ma può contribuire ad eliminare i bisogni istintivi e inconsapevoli, donando all’amore quell’intelligenza in grado di elevare il bisogno arcaico di sfuggire alla solitudine, sostituendolo con il desiderio di condividere emozioni.
Le emozioni non sono entità astratte indipendenti dal corpo, ma dipendono da ben definite reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo, indotte dai neurotrasmettitori. Chi ha avuto la gioia di conoscere l’amore, ricorda molto bene il cuore che accelera, il respiro affannoso, le pupille dilatate il cui fine è di segnalare interesse e attrazione. Tutti questi sintomi sono scatenati dall’Adrenalina.
Come dimenticare il sudore alle mani, la bocca secca per l’emozione scatenata dalla Noradrenalina e quel senso di benessere che si prova quando si è vicini alla persona che si ama. Un benessere che si prova se l’ipofisi viene sollecitato a produrre Endorfine, le molecole responsabili dell’effetto euforizzante dell'amore, che ci fa dimenticare di mangiare, ci toglie il sonno e non ci fa avvertire la fatica.
L’amore a volte si manifesta anche attraverso la passione scatenata dall’eccesso di Dopamina, che ordina al cervello di desiderare, ordine che si manifesta a livello cosciente sotto forma di comportamenti passionali scatenati da un eccesso di Adrenalina, la molecola dell’agitazione prodotta dall’Ipofisi, che scatena la bufera, che rischia di compromettere l’equilibrio psicologico, se non interviene la Serotonina, il neurotrasmettitore che può contribuire a riequilibrare il tono dell’umore.
Le emozioni sono funzioni biologiche del cervello che comprendono una Sensazione Fisica, cioè ciò che proviamo a livello corporeo, il cui fine è di segnalare il nostro stato emozionale e una Componente Psichica o di Feeling, che consiste nella consapevolezza di ciò che stiamo provando. La componente psichica è mediata dalla Corteccia Cingolata e dai Lobi Frontali, mentre quella corporea è controllata dall’Ipotalamo, dall’Amigdala e dal Tronco dell’Encefalo. In altri termini, le emozioni sono il risultato del flusso dei pensieri che si combinano con i sentimenti.
Il flusso dei pensieri costituisce il canale attraverso il quale, i segnali sensoriali, proveniente dal mondo esterno, attraversano il Talamo per giungere nelle aree laterali della Neocorteccia, al fine di stimolare i ricordi associati a quel pensiero, mentre le aree della Corteccia Sensoriale, attivano a loro volta la Corteccia Cingolata.
Il flusso dei Sentimenti costituisce invece un canale attraverso il quale, i segnali provenienti dalle aree sensoriali del Talamo, vengono trasmessi prima all’Ipotalamo e successivamente al Talamo Anteriore per giungere infine alla Corteccia Cingolata.
È quindi nella Corteccia Cingolata che il flusso dei pensieri, scatenati dai segnali sensoriali, si scontra con quelli arcaici dell’emozioni. In altri termini, la sensazione fisica, è l’effetto di un processo inconsapevole, cioè inconscio, di cui riusciamo a comprendere solo il risultato prodotto. Ciò significa che i sentimenti emotivi sono la spiegazione di stati fisici basati sull’interpretazioni cognitive.
Sono il senso dell’identità sessuale e questi complicati meccanismi biologici, che ci fanno comprendere di essere meravigliosamente e perdutamente innamorati. Sono questi oscuri persuasori occulti, che ci inviano messaggi subliminali che ci svelano, sotto forma di attrazione, l’identità della persona di cui innamorarci.
Sono processi inconsapevoli perché le aree del cervello che controllano gli istinti, l'affettività e le emozioni non sono nella Corteccia, cioè in quella parte del cervello che effettua l'elaborazione del pensiero cosciente, ma sono nel Talamo, nell’Ipotalamo e nell’Ippocampo, cioè nel sistema limbico, in cui vi è la memoria associate alle reazioni automatiche, cioè in quelle aree del cervello da cui partono gli impulsi elettrici inviati all’Ipofisi, che si traducono poi in scariche ormonali che sono indipendenti dalla volontà dell’individuo. Tuttavia, anche se il nucleo centrale della realtà psichica è l’affettività, nella Corteccia Frontale, avvengono le elaborazioni associate all’innamoramento, che consentono di proiettarci nel futuro donandoci importanti sensazioni piacevoli. Ciò significa che il modo di organizzare e interpretare la realtà è governata principalmente dalle aree affettive, prima ancora che dalla corteccia cerebrale. Quindi il pensiero cosciente funziona meglio se sublimato dalle emozioni.
Sorge spontanea una domanda: quando nasce l’attrazione?
In generale in un incontro, fondamentali sono i primi dieci minuti circa in cui realmente si comunica, attraverso le parole, gli sguardi, i silenzi, perché è in questa fase che si sviluppano le attese sollecitate dalla seduzione innescata da atteggiamenti in grado di creare, quel senso del mistero che sollecita il risveglio di esperienze arcaiche, ormai sepolte nel profondo della memoria emotiva e che sono in grado di suscitare ansie e serenità, minacce ed estasi, amarezze e gioie, paure e conforto. Tuttavia la seduzione può anche svilupparsi grazie alle capacità dialettiche.
Nulla accade per caso perché il destino è in ognuno di noi sotto forma di un copione che iniziamo a scrivere nell’istante in cui avviene la fecondazione dell’ovulo e continua con la nascita, i primi due anni di vita e durante il periodo che precede la pubertà. Copione che può modificarsi durante il periodo della pubertà, ma difficilmente può subire sostanziali modifiche dopo la fine di tale periodo.
Un copione inteso come un processo di costruzione psicologica e narrativa di un individuo reale o immaginario, che cerca di predire una realtà soggettiva, in grado di dare un senso alla propria esistenza, nella speranza di realizzare sogni e desideri. Una concezione secondo la quale il Sé è definito dall'individuo e dalla cultura di cui fa parte.